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Oftalmologia

Per curare e proteggere la vista abbiamo sviluppato un'ampia varietà di farmaci e dispositivi medici per la cura di una serie di patologie oculari. Tra questi, vi sono farmaci e device per il trattamento del glaucoma, dell'occhio secco e di alcune retinopatie.

Dal principio

Creiamo soluzioni e servizi innovativi per i nostri pazienti da oltre 70 anni e continuiamo a spingere ogni giorno i confini di ciò che è possibile fare nella cura degli occhi. Quando Gavin S. Herbert ha fondato il primo collirio antistaminico, ha acceso un forte spirito di innovazione e una passione per la ricerca di soluzioni che preservano la vista. Fin dall'inizio, Herbert ha compreso l'importanza di lavorare con i professionisti della cura degli occhi in prima linea, per identificare le terapie che danno i migliori risultati per i pazienti.

Da allora le nostre soluzioni per la cura degli occhi hanno aiutato a gestire e preservare la vista di milioni di persone in tutto il mondo.

 

Impegnati per i nostri pazienti

Sappiamo quanto è importante la vista, e che qualsiasi sua compromissione può avere un impatto devastante sulla vita delle persone. Questo è il motivo per cui continuiamo a cercare nuovi trattamenti che affrontino bisogni insoddisfatti e nuovi approcci per aiutare a preservare e proteggere la vista dei nostri pazienti.

Oggi abbiamo una reputazione globale per l'innovazione in:

  • Malattia della superficie oculare
  • Glaucoma
  • Malattia della retina
  • Presbiopia

Edema Maculare Diabetico

L'Edema Maculare Diabetico (EMD) è un’infiammazione della macula provocata dal diabete e si presenta con la riduzione dell'acuità visiva. L'incidenza e la prevalenza dell'EMD varia a seconda del tipo di diabete (tipo 1 o tipo 2) e della durata della malattia (anni trascorsi dalla diagnosi). La presenza dell'EMD peggiora significativamente la qualità della vita, compromettendo la capacità di svolgere azioni quotidiane come guidare, fare la spesa o le faccende domestiche, cucinare e usare il telefono, attività che possono rappresentare una sfida per l’autonomia di questi pazienti.

Quali sono le cause dell'Edema Maculare Diabetico?

Il diabete non controllato genera una cascata infiammatoria che conduce all'EMD; l'iperglicemia causa infiammazione e iperglicemia cronica, stress ossidativo, e dà l’avvio a una risposta infiammatoria locale che provoca, a sua volta, anomalie microvascolari, edema e ingrossamento della retina.

Quali sono i sintomi dell'Edema Maculare Diabetico?

Il principale sintomo riportato dai pazienti affetti da EMD è un deficit visivo che si manifesta con una visione centrale ridotta. Questa può essere osservata mediante l'esplorazione stereoscopica oppure può essere dedotta dalla presenza di essudati intraretinici. L'iperglicemia, l'ipertensione e l'iperlipemia sono fattori importanti di rischio sia per lo sviluppo che per la progressione dell'EMD.  Pertanto, nei pazienti con EMD si dovrà cercare di normalizzare l'iperglicemia, il livello dei lipidi e la pressione arteriosa, oltre a migliorare lo stato di salute dei reni.

Glaucoma

Cos'è il glaucoma?

Il glaucoma è una malattia generalmente caratterizzata da un aumento della pressione intraoculare che causa danni al nervo ottico. Con il tempo, genera una perdita della visione periferica o laterale. Più è alta la pressione,  maggiore sarà la probabilità che il nervo ottico subisca lesioni. Sfortunatamente, i sintomi del glaucoma non sempre sono individuabili, ma è una patologia che porta alla cecità, specialmente nelle persone anziane. Pertanto, è importante sottoporsi a regolari controlli oculistici per prevenirne l’insorgenza.

Quali sono le cause del glaucoma?

Molti sono i possibili fattori di rischio che possono dar luogo al glaucoma. L'aumento della pressione all’interno dell'occhio è una conseguenza della circolazione anomala del liquido trasparente chiamato umore acqueo. L'umore acqueo si produce continuamente all'interno dell'occhio e drena costantemente fuori dallo stesso. Se la produzione di umore acqueo è eccessiva o se il drenaggio del liquido è insufficiente, la pressione all'interno dell'occhio aumenta e questo può danneggiare il nervo ottico, che causa una progressiva  perdita della vista.

Cataratta

La cataratta è una patologia che colpisce il cristallino, la lente contenuta all’interno dell’ occhio, rendendolo opaco e riducendo così la visione. 
Sebbene la cataratta possa insorgere anche in giovane età, essa è un tipico effetto dell’invecchiamento. Il cristallino, inizialmente morbido, flessibile e trasparente, comincia ad indurirsi e a cambiare colore quando si raggiunge la mezza età. Ecco perché è spesso necessario l’uso di occhiali da vista.

Quali sono i sintomi della cataratta?

In genere la cataratta si sviluppa lentamente e senza causare dolore. Può insorgere in entrambi gli occhi, anche se solitamente un occhio ne è interessato prima dell’altro. Il sintomo più comune è l’annebbiamento della vista. E’ come avere un velo sull’occhio: inutile, quindi, sbattere ripetutamente le palpebre per rimuoverlo o pulire le lenti degli occhiali credendole appannate.
Diventa più difficile distinguere gli oggetti collocati negli ambienti poco luminosi e se siamo sottoposti ad una luce intensa (abbagliamento) proviamo una sensazione di fastidio (fotofobia). Inoltre appaiono degli aloni attorno alle sorgenti luminose, i colori sembrano meno vivaci e in molti casi si ha la comparsa o l’aumento della miopia.
Quando l’opacità del cristallino diventa molto densa non siamo più in grado di distinguere gli oggetti; in fasi molto avanzate possiamo avere la perdita anche totale della vista che, però, potrà essere pienamente recuperata dopo l’intervento chirurgico.
Individuati i sintomi, sarà l’oculista, dopo un accurato esame dell’occhio, a valutare le nostre reali condizioni.

Come viene trattata la cataratta?

Quando il cristallino ha sviluppato una cataratta, non esistono farmaci che possono eliminarla e ripristinare la trasparenza dell’occhio e la vista. Per percepire nuovamente immagini distinte è necessario asportare il cristallino e ripristinare il potere di rifrazione dell’occhio, inserendo una lente artificiale o adottando uno speciale tipo di lente a contatto.
La terapia post-chirurgica della cataratta comprende l’uso di colliri antibiotici, steroidi e farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), somministrati per prevenire il rischio di complicanze quali infezioni ed infiammazioni nell’occhio operato.

Occlusione Venosa Retinica

L'occlusione venosa retinica è una riduzione del calibro delle vene dell'occhio che induce visione sfocata, mancanza di nitidezza o alterazioni della vista. La retina è uno strato cellulare sottile situato nella parte posteriore dell’occhio che permette la visione distinta e a fuoco. L’ostruzione in una delle vene che permettono il deflusso del sangue dalla retina (evento chiamato occlusione venosa retinica) causa un accumulo di liquido con un rigonfiamento di una zona della retina. Tale accumulo può provocare danni alla macula, la parte della retina responsabile della visione centrale, quella utilizzata ad esempio per la lettura.

Quali sono i sintomi dell’occlusione venosa retinica?

L’occlusione venosa retinica può causare un’improvvisa diminuzione della vista, si può andare incontro a visione offuscata, con linee rette che si cominciano a vedere ondulate, o può apparire una macchia nera al centro del campo visivo.

Come viene trattata l’occlusione venosa retinica?

In caso di edema maculare secondario all'occlusione venosa retinica, la terapia farmacologica di ultima generazione prevede l’utilizzo di farmaci somministrati per via intravitreale, quali i corticosteroidi che hanno un potente effetto anti-infiammatorio perché vanno ad agire sopprimendo l’infiammazione e riducendo l’edema causato dall’occlusione venosa, e gli agenti anti neo-vascolarizzazione, che agiscono riducendo la fuoriuscita di liquidi dai vasi sanguigni ed il rigonfiamento.
Il trattamento laser, che ha rappresentato la terapia standard fino ad alcuni anni fa, ovvero prima dell’avvento delle nuove terapie farmacologiche intravitreali, viene utilizzato soprattutto per la gestione delle complicanze associate all’occlusione venosa retinica o in associazione ai trattamenti farmacologici.
Il trattamento chirurgico, quale la vitrectomia, può essere utilizzato in determinate situazioni cliniche soprattutto nei casi di mancata o parziale risposta alla terapia farmacologica e/o alla terapia laser.

Sindrome dell'Occhio Secco

L’occhio secco è una patologia causata dal deterioramento o dalla diminuzione del film lacrimale, ovvero della pellicola protettiva che lubrifica l’occhio, oltra a nutrirlo e proteggerlo dagli agenti esterni. L’occhio secco, quindi, è un occhio non correttamente lubrificato la cui cornea è messa a rischio dal continuo sfregamento con la palpebra e da una mancata protezione verso polvere, sporcizia e germi.
L’occhio secco può presentarsi per diversi motivi: scarsa produzione di lacrime o elevata evaporazione delle stesse. I sintomi possono includere irritazione, sensazione di sabbia negli occhi, bruciore e infiammazione che portano al danneggiamento della superficie oculare.
Normalmente gli occhi sono mantenuti umidificati dalle lacrime che ne bagnano la superficie. L’azione dell’ammiccamento fa sì che le lacrime siano spalmate sulla superficie oculare. Le lacrime contengono sostanze importanti che lubrificano gli occhi, prevengono le infezioni e rallentano l’evaporazione delle lacrime stesse.
L’occhio secco è una tra le più diffuse patologie oculari. Colpisce soprattutto gli anziani e le donne.

Quali sono i sintomi dell’occhio secco?

Irritazione, bruciore o sensazione di sabbia negli occhi sono i sintomi più comuni. Gli occhi possono essere leggermente arrossati, si può avere una sensazione di pesantezza e possono diventare sensibili se c’è molta luce; si può accumulare del muco filamentoso sulle palpebre. I sintomi possono essere di lieve entità quando ci si sveglia al mattino, ma peggiorano progressivamente nel corso della giornata.
La sintomatologia può essere innescata da varie situazioni tra le quali:

  • Attività che fanno ammiccare meno frequentemente, p.es. leggere, guidare, lavorare davanti al monitor del computer o guardare la televisione.
  • Esposizione a fumi, polvere e fumo di sigaretta che può peggiorare particolarmente la situazione.
  • Aria condizionata che può rendere l’ambiente troppo secco.

Fortunatamente, è poco probabile che l’occhio secco comprometta la vista. Tuttavia, se gli occhi sono molto secchi, per esempio se le lacrime non si producono affatto in situazioni di emotività, i sintomi possono essere intollerabili.

Quali sono le cause dell’occhio secco?

La causa più comune dell’occhio secco è un difetto di produzione delle lacrime da parte delle ghiandole presenti nelle palpebre, il che avviene spesso con l’invecchiamento. Un blocco delle ghiandole delle palpebre che producono grasso può peggiorare il problema.
Alcuni farmaci utilizzati per il trattamento di patologie, quali la pressione alta o malattie renali, possono ridurre la produzione delle lacrime.
Meno frequentemente, l’occhio secco può far parte di una patologia, come la sindrome di Sjögren, che subentra nelle persone con artrite reumatoide e con altre patologie ad essa correlate.

Come viene trattato l’occhio secco?

Il trattamento di elezione nel caso di alterazione del film lacrimale è rappresentato da terapia sostitutiva e/o correttiva a base di colliri, comunemente chiamati lacrime artificiali, formati da sostanze che hanno un’azione detergente, lubrificante e disinfettante e che consentono di alleviare i sintomi.
Nei casi in cui i sostituti lacrimali da soli non siano sufficienti ed in caso di concomitante sofferenza corneale, si può ricorrere all’utilizzo di particolari lenti a contatto (soprattutto le lenti monouso giornaliere).
In alcuni casi è possibile ricorrere anche alla terapia chirurgica; quella più semplice e più usata nel trattamento delle sindromi da occhio secco consiste nella chiusura, provvisoria o definitiva, dei puntini lacrimali inferiore e/o superiore, per mezzo di piccoli tappi di silicone.

Uveite non infettiva

L’uveite si manifesta con l’infiammazione dell’uvea e viene definita non infettiva quando non è presente infezione batterica, micotica o virale. L’uvea è lo strato centrale dell’occhio. Un’uvea sana è essenziale per una visione normale.

Perché si sviluppa l’uveite non infettiva?

L’uveite non infettiva può colpire le persone che hanno una patologia del sistema immunitario, come la sclerosi multipla o le malattie infiammatorie intestinali. Tuttavia, in circa la metà dei casi, i medici non conoscono le cause dell’uveite non infettiva perché questa si manifesta spontaneamente o perché dovuta a cause sconosciute.

Quali sono i segni e i sintomi dell’uveite?

Quando l’uveite non infettiva colpisce la parte intermedia o posteriore dell’occhio si possono vedere corpi mobili (punti neri galleggianti di forma irregolare o linee sottili), o avere visione sfocata e diminuzione della vista. Questo tipo di uveite é generalmente indolore.

Come viene trattata l’uveite non infettiva?

Per ridurre l’infiammazione, i farmaci più utilizzati sono i corticosteroidi, che possono essere assunti per via topica (sotto forma di colliri), per via sistemica (somministrazione per via orale o endovenosa) o per via intravitreale attraverso un dispositivo in grado di rilasciare lentamente, ma continuamente, una giusta quantità di farmaco. La terapia è normalmente lunga e può protrarsi anche per 24-30 mesi.

Allergie Oculari

La congiuntivite allergica è la forma più comune di allergia oculare.
Ci sono due varianti di congiuntivite allergica. La forma stagionale, acuta, rappresenta circa il 90% di tutte le allergie oculari, ed è causata prevalentemente dall'esposizione ai pollini ed alle graminacee. La forma perenne, cronica, persiste durante tutto il corso dell'anno. Questa variante è scatenata per lo più dal contatto con allergeni presenti costantemente nell'ambiente domestico come pelo di animali o polveri di varia origine. Il sintomo predominante della congiuntivite allergica stagionale è un moderato prurito oculare e perioculare; possono essere presenti anche rossore, bruciore, lacrimazione eccessiva, una notevole secrezione di muco filamentoso e rinite.

Come viene trattata la congiuntivite allergica?

I farmaci più indicati per il trattamento della congiuntivite allergica sono i colliri anti-allergici e, in casi più gravi, è possibile usare anche antistaminici (per bocca o per applicazione topica) e corticosteroidi.

Infezioni Oculari

L'occhio è sensibile, come gli altri organi, all’attacco di batteri, virus, funghi o protozoi. Questi danno origine alle infezioni oculari e le più frequenti sono:

  • la congiuntivite batterica,  un’infezione della congiuntiva che si riconosce per la presenza di una secrezione abbondante, densa e giallastra (per la presenza di pus) che si raccoglie nel sacco congiuntivale e in parte deborda incollando le ciglia; è più evidente al risveglio (le cosiddette "palpebre appiccicate" del risveglio mattutino);
  • la cheratite batterica, un’infezione di origine batterica della cornea, caratterizzata da dolore acuto, ulcerazione dell’epitelio e, talvolta, dello stroma corneale e secrezione congiuntivale;
  • la blefarite, un processo infiammatorio che interessa il margine palpebrale a livello dell'impianto delle ciglia: è molto frequente, tende a cronicizzarsi e dare recidive. I sintomi sono costituiti da irritazione, bruciore e prurito dei bordi palpebrali;
  • la cheratocongiuntivite, un’infiammazione della congiuntiva caratterizzata da congestione, edema e infiltrazione di cellule infiammatorie, che possono portare alla formazione di follicoli o di vescicole e dare sensazione di prurito e bruciore, aumentate secrezioni e lacrimazione.  L’interessamento corneale è contrassegnato dalla comparsa di piccole macchie ed è, in genere, accompagnato da alterazioni del visus, fotofobia ed inteso dolore;
  • la dacriocistite,  un’infiammazione, in forma acuta o cronica, del sacco lacrimale, caratterizzata da dolore, arrossamento ed edema nella regione di interesse, spesso accompagnata da lacrimazione copiosa e vasodilatazione congiuntivale;
  • la meibomite, infezione di origine infettiva delle ghiandole di Meibomio, colpisce soggetti che soffrono di blefarite (infiammazione del margine libero delle palpebre). La palpebra si gonfia e diventa rossa e dolente, comprimendola con un dito compare una piccola goccia biancastra.

Come vengono trattate le infezioni oculari?

Il trattamento delle infezioni oculari può variare secondo il tipo e la gravità dell’infezione. Per le infezioni batteriche e alcune infezioni fungine esistono pomate e colliri antibiotici. Le infezioni batteriche, come la blefarite (infiammazione che circonda la palpebra), richiedono un antibiotico topico (collirio o pomata) ed un basso dosaggio di corticosteroidi ad uso locale.

Infiammazioni Oculari

Le infiammazioni che colpiscono gli occhi possono colpire sia le strutture interne del bulbo oculare sia le sue strutture esterne: sclera, congiuntiva e cornea.

Quali sono i sintomi dell’infiammazione oculare?

I sintomi con cui si manifestano generalmente le infiammazioni oculari più superficiali e le uveiti anteriori (iriti, iridocicliti) sono fondamentalmente bruciore, lacrimazione, fastidio alla luce (fotofobia), sensazione di avere sabbia negli occhi (ossia di corpo estraneo) e – in caso di congiuntivite e cheratite infettiva – abbondante secrezione di muco e di pus, nei casi acuti. Gli occhi sono rossi (iperemia congiuntivale) e gonfi (chemosi), soprattutto quando sono coinvolte anche le palpebre.

Come viene trattata l’infiammazione oculare?

La terapia varia secondo il tipo d’infiammazione. Generalmente si ricorre a colliri antibiotici (terapia topica), cicloplegici (che dilatano la pupilla), antinfiammatori steroidei e, nei casi più gravi, a medicinali assunti per bocca.