Roma, ottobre 2017
I caregiver, il 76,4% donne, sono impegnati in media 10 ore al giorno, nel 30% dei casi senza nessun aiuto. Il 79,2% ne ha risentito sul piano della salute, il 55,7% sacrifica il proprio tempo libero, il 36,9% il lavoro, il 31% le amicizie. Questi sono una parte del risultato della ricerca del Censis, presentata presso la Sala Capranichetta di Roma con il supporto di AbbVie, sul ruolo del caregiver nel Parkinson avanzato. Lo studio fa luce sugli oneri assistenziali di cui i familiari si fanno carico e sull’impatto che i compiti di cura hanno sulla loro condizione esistenziale.
La ricerca mette in evidenza quanto la vita del caregiver sia compromessa in relazione a quella del paziente. L’età media del caregiver è di 59 anni, sono residenti soprattutto al nord (39,4%) e al sud (36%), meno al centro (24,6%). A occuparsi dei malati uomini sono soprattutto le mogli, mentre per le pazienti donne aumenta la quota dei caregiver uomini, cioè i mariti, che sono comunque meno delle caregiver donne, di solito le figlie.
Mogli e figlie sono le principali caregiver. È quanto emerge da “La gestione della cronicità: il ruolo strategico del caregiver nel Parkinson avanzato”, la ricerca presentata da Ketty Vaccaro, Responsabile dell’Area Welfare e Salute del Censis e discussa da Emilia Grazia De Biasi, Presidente della Commissione Sanità del Senato, Ignazio Angioni, membro della Commissione Lavoro del Senato e referente del disegno di legge quadro sul caregiver familiare, Alfredo Berardelli, Presidente della Fondazione Limpe, Laura Bianconi, membro della Commissione Sanità del Senato.
I temi che sono stati affrontati durante la conferenza sono stati inoltre le difficoltà pratiche dell’assistenza del paziente, l’impegno che può occupare anche l’intera giornata, l’impatto sulla salute dei caregiver, i cambiamenti nella vita lavorativa e l’isolamento.